L’artista biturgense trasforma la poesia in materia, attraverso la padronanza della linea e il ritmo dei colori ad acqua. E con meticolosa precisione e stupefacente fantasia, regala un senso di leggera gaiezza e un’onda di emotività, “che ciascuno interpreta a modo proprio”, sottolinea Alessandro Tizzi.
Attratto dalle arti in genere (pittura, fotografia, scultura, design), in altre parole “da tutte quelle forme dove ci vogliono cuore, fantasia e mani”, e dalle varie tecniche pittoriche, Tizzi, classe 1955, ha iniziato giovanissimo, alla scuola superiore, a sperimentare.
“Prima l’olio, quindi la tempera e qualche lavoro a batik. Poi, per un considerevole lasso di tempo, mi sono dedicato esclusivamente alla realizzazione di icone – racconta -. Quest’esperienza su legno mi ha portato alle opere attuali: tavole a fondo oro con soggetti ispirati ad artisti di ieri e di oggi, come Gerard van Honthorst, Raffaello, Bertel Thorvaldsen, Norman Rockwell, Bernard Picart, Annibale Carracci, D.G. Rossetti”.
Già autore del logo di Aboca, Alessandro Tizzi vive e realizza le sue opere nel laboratorio di Sansepolcro, città natale di Piero della Francesca.
di Margherita Tizzi